domenica 12 giugno 2016

Un tranquillo weekend di dolore

Tutto è cominciato realmente giovedì pomeriggio, quando sono stata a trovare Francesca in negozio e abbiamo chiacchierato tanto di quanto ci è accaduto e di come stiamo affrontando il nostro futuro. Ci siamo conosciute in ospedale il giorno del raschiamento, pure lei ha avuto un aborto spontaneo, ci ha accomunato solo questo perché io e lei siamo molto diverse.
Mentre mi parlava con determinazione di come lei stia già pensando ai prossimi tentativi di fivet, io pensavo alla mia paura  e senso di rassegnazione.
Parlando con lei ho provato un po' di sollievo al pensiero che dobbiamo provarci fino alla fine e che entrambe verremo premiate, ma allo stesso tempo il dolore si faceva strada, la perdita, la sconfitta, tutto quello che mi è accaduto negli ultimi due anni è come se mi fosse piombato addosso in un istante.
Me ne sono tornata a casa sotto una pioggia battente e mi sono messa a preparare la cena, ho aperto una birra e ho fumato una sigaretta aspettando Filippo, il mio cervello pensava...
Venerdì ho fatto l'intervento al dente, un male atroce, concomitante l'arrivo del ciclo, mi sentivo a pezzi.
Sabato dopo tre bustine di oki mi sentivo un po meglio, un po di trucco è una passeggiata al centro commerciale mi hanno tirato un po' suol morale.
Oggi nuovamente il supplizio del pranzo in famiglia, e pensare che fino a qualche mese fa mi piaceva andarci, ora non sopporto più nessuno, i soliti discorsi e la nipotina al centro dell'universo non li sopporto più.
Cosa mi sta succedendo? 
Sono diventata intollerante a tutto e a tutti, acitrosodina allo stato puro, a volte non sopporto neppure me stessa!
Ho pensato mille volte di scappare lontano e mollare tutto e arrendermi: ma non avrei più la forza di ricominciare, mi sento vecchia e infelice.

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