mercoledì 27 aprile 2016

Inadeguata

È come mi sento in questi ultimi giorni, ovunque vada, qualunque cosa faccia mi sento inadeguata, fuori posto.
Il primo luogo dove mi sento così è la palestra: pieno di ragazze magre con fisici atleti, super coordinate, e poi arrivo io con i miei kg di troppo e mi sento così sbagliata, penso di mollare tutto e tornarmene a casa ogni volta, poi però ritorno e questa frustrazione mi sta dilaniando!!
Non ho più voglia di uscire, di truccarmi, è come se tra mente e corpo si sia scollegato qualcosa!
Tutto quello che facevo prima ora non ha più senso, perline, maglia e uncinetto, non ho più nessuno stimolo, è morto tutto e mi sento morta dentro.
Credevo di averlo superato un po' invece non è così, mi sento in colpa, vivo ogni giorno pensando a come sarebbe stato se ci fosse ancora dentro di me.
Ho avuto paura la settimana scorsa, stavo tornando a casa dopo essere stata dai miei a pranzo e guidavo su una strada dritta, la musica mi attraversava il cervello e io pensavo a come fosse se la mia vita finisse, mi sono ritrovata a fissare un camion che veniva dall'altra corsia e ho immaginato di girare il volante e schiantarmici addosso....ovviamente non l'ho fatto....se no non sarei qui a scriverlo.....anzi subito ho pensato a che cazzata fosse, a come è potuto venirmi in mente una tale assurdità!
Mi sento guarita, eppure quel tarlo è ancora lì, dormiente, ma c'è, non se n'è mai andato! 
Lunedì scorso era il 25 aprile, una data per me funesta: tre anni fa ero alla stazione e l'anno scorso abortivo per la prima volta, l'unica cosa bella in tutto questo è solo Filippo, lui c'era sempre, c'è sempre anche adesso, ogni santo giorno; mi è sempre stato vicino e io lo amo tantissimo!!
Se non ci fosse stato lui a salvarmi a quest'ora sarei sicuramente morta in qualche fosso.
Il pensiero di avere lui nella mia vita oggi è l'unica cosa che mi fa andare avanti, che fortuna ho avuto ad incontrarlo, nonostante tutti i nostri problemi del passato, anche quando lo scorso anno pensavo di andarmene e giravo per vedere appartamenti, abbiamo superato tutto e abbiamo scelto di stare insieme e di lottare, proprio lui mi ha fatto leggere una bella frase sabato in libreria: c'è chi si gode la vita, chi la soffre, invece noi la combattiamo.

lunedì 11 aprile 2016

Esami fatti, visita prenotata

Giovedì sono andata dalla mia dottoressa a farmi prescrivere tutti i possibili esami sulla poliabortivita' e così sabato mattina super prelievo di 13 fialette!!!
Gli esiti li avrò a fine maggio e anche la visita con la genetista, insomma ci sarà da aspettare un bel po' e così ci prendiamo una bella pausa da tutto!!!
Ieri sono tornata in palestra dopo tantissimo tempo e oggi sono letteralmente a pezzi! È strano ritornare alla vita del "prima" non preoccuparsi più di cibi da non poter mangiare, medicine da non poter prendere, ormai la gravidanza è diventato solo un triste ricordo....
Fisicamente lo sento di non essere più incinta, è come essere guariti da una malattia per me, lo è stato entrambe le volte ed è terribile doverlo ammettere.
Ora concentriamoci su di noi, domani vado anche a farmi finalmente la tinta ai capelli e sabato andiamo in montagna per due giorni a cercare di rilassarci un po' 
Poi vorrei programmare qualche gita per tenermi occupata, vedremo dai...
Intanto siamo qui in fase smaltimento del dolore e recupero delle normali funzionalità ed è tutto tranne che facile.

martedì 5 aprile 2016

La vita e la morte

Un tema che ha improntato tutta la mia vita, mi sono relazionata con la vita e la morte fin da quando ero bambina.
Nasciamo per il desiderio dei nostri genitori, i miei mi hanno cresciuta con amore e quando ero piccola la mia vita era fatta di giochi con le barbie e cartoni alla TV, non avevo altri scopi e non sapevo cosa fosse la morte; fino a quando morirono mio zio e la nonna di mia cugina, avevo quasi 10 anni, furono strappati alla vita tragicamente.
Mio zio morì lasciando un vuoto incolmabile nella sua famiglia, ricordo al funerale migliaia di persone che piangevano la sua morte, da allora i miei nonni e quella casa non furono mai più come prima.
La nonna di mia cugina una sera uscì di casa per buttare la spazzatura e un'auto la investí ad alta velocità e morí sul colpo, ricordo molto bene quella notte, mio padre disse che trovarono le scarpe lontano e voleva dire solo che la morte se la portò via con violenza: il dolore della famiglia presto si dileguò fino a noi, mia zia era disperata, fu un evento così tragico che non lo dimenticai mai.
Da allora la morte entrò nella mia vita e nei miei pensieri di tutti i giorni.
Cominciai a pensare alla mia morte e a quella dei miei genitori, ricordo che ogni notte mi svegliavo e andavo in camera dei miei per sentire se mia mamma respirava, avevo paura che morisse.
A 13 anni ho iniziato a leggere libri gialli e storie di morti, tanto che segretamente volevo andare a lavorare in un obitorio.
Gli anni passavano ed io vivevo la mia vita senza scopi, non progettavo il mio futuro, non sognavo di avere figli, mi alzavo il mattino e facevo quello che mi faceva stare bene, ogni sera mi addormentavo contenta che se fossi morta nella notte non avrei avuto rimpianti.
Non ho finito l'università perché volevo vedere il mondo, non avevo soldi, così iniziai a lavorare viaggiando, ero felice, vedevo sempre posti nuovi e vivevo la mia vita alla giornata, alla morte non ci pensavo più, ma era laggiù nel profondo del mio inconscio, perché non riuscivo a fare progetti per il futuro, vivevo alla giornata e tutte le mie scelte le prendevo d'istinto, va dove ti porta il cuore, mi sono sposata giovane e lui era come me, forse peggio perché lui la morte la vedeva ogni giorno in Israele dove i kamikaze si facevano esplodere; così passammo 7 anni bellissimi e non ci facemmo mancare nulla, viaggiare e spendere era il nostro motto! Se saremmo morti l'indomani non importava, fino ad allora avevamo tutto.
Ma un giorno tutto finì e mi ritrovai sola a fare i conti con quello che rimaneva, era tutto nero e non vedevo altre soluzioni se non morire, e ci ho anche provato più di una volta finché ho deciso che avevo bisogno di aiuto e in certo senso quella parte di me morì per davvero per rinascere più forte e più consapevole.
Nonostante sia cambiata la mia vita da allora, la morte è sempre là.
Ho abortito due volte, ho sentito prima una nuova vita nascere dentro di me e poi morirci, i giorni precedenti il raschiamento giravo con la morte dentro, consapevole di essere stata io la causa.
Mi chiedo quale sia il mio scopo nella vita, perché vivo, fino a ieri il mio scopo era quello di far nascere una nuova vita e crescerla, oggi che sono rimasta solo io che faccio? Come riempio le mie giornate?
Non c'è tanta voglia di vivere, i giorni passano: scorrono ma non trascorrono.
Un lavoro non riesco a trovarlo, un figlio non riesco a farlo, mi sento così inutile e sola che credo se morissi non si accorgerebbe di niente nessuno.

sabato 2 aprile 2016

Due angeli volati in cielo

Il dolore è ancora insopportabile, straziante, sono a letto da due giorni, mi sento in mille pezzi e un senso di vuoto indescrivibile mi attanaglia!
Ora ho due angeli volati in cielo e pensare di andare avanti è così difficile.
L'intervento è andato, è stato più doloroso dell'altra volta, credo perché avessero di più da estirpare....
Mi sento così male da non avere nemmeno più la forza di piangere, vegeto per casa perennemente in pigiama e non mi allontano troppo dal letto.
Stamattina è venuto l'elettricista a montare i nuovi lampadari e non posso stare a letto, non riesco nemmeno a godermi questa novità della casa, tutto sembra non abbia più importanza ormai.
Prima dell'operazione ho parlato col primario e mi ha detto di non mollare, che non ho problemi a rimanere incinta e mi ha consigliato una serie di esami per capire se ho un problema risolvibile con qualche farmaco prima di riprovarci, le sue parole mi rimbombano ancora in testa, il desiderio di maternità è davvero grande per rinunciare così.
La mia vicina di letto in ospedale era incinta e ha abortito pure lei, la sua situazione era simile alla mia prima volta quando non è riuscito a crescere, lei era alla terza fivet, ha 41 anni e nessuna intenzione di arrendersi; ci siamo scambiate i numeri di telefono, lei lavora vicino a dove abito e rimarremo in contatto, credo sia importante sentire persone positive attorno.
Un'altra novità importante è aver ritrovato una vecchia amica delle perline, fatalità ha voluto che fosse ricoverata nella stessa stanza e così ci siamo scambiate i nuovi numeri di telefono e non appena ci rimettiamo in sesto ci vedremo per perlinare, sarà sicuramente positivo non essere più così sola.

liberi dalle coliche

magicamente un giorno ha mangiato tranquillo senza piangere, poi il giorno dopo è ritornato come al solito e anche quello dopo ancora ma un ...